Il Fiume va via taciturno, di Giorgia Garberoglio

Il Fiume va via taciturno, di Giorgia Garberoglio

Torna in libreria una scrittrice che sa raccontare con delicatezza e passione temi e storie molto importanti. Avevo già avuto modo di apprezzare la Garberoglio in Amalia, bel romanzo breve uscito per Feltrinelli nel 2015. La storia di Amalia, che si sviluppa durante la guerra, quando da giovane modista, cambia totalmente vita e diventa una attrice, famosa e apprezzata.

A distanza di anni la scrittrice e giornalista torinese, ora anche ristoratrice ad Ala di Stura, ci regala un altro libro editor stavolta da Affiori Editore, costola della Giulio Perrone. Lo sto leggendo e trovo come sempre la scrittura delicata e toccante dell’autrice capace di tratteggiare in modo unico personaggi e situazioni.

Descrizione

Michelle, protagonista de Il fiume va via taciturno, vive un incontro-scontro tra la sua personale esistenza e la storia del Novecento europeo. Fil rouge della narrazione è il fiume che segue placidamente il racconto, silenzioso e complice spettatore di amori, lutti, storie di una famiglia e dei suoi dolori. Nel canottaggio – sport che lega i protagonisti proprio su quel fiume – si va indietro per andare avanti: così Michelle dovrà spesso guardare al passato per capire dove andare, chi imparare a essere, chi decidere di divenire. Ivo, Victoire ed Ettore, il cane Pongo, i circoli remieri, le case e le isolette nascoste nel verde: tutti diventano attori in questo teatro intimo e al tempo stesso corale, privato ma anche pubblico. Il romanzo appare così un approdo lirico della scrittura di Garberoglio, che riesce a essere drammatica, toccante, incisiva e delicata – come la storia che racconta.

Giorgia Garberoglio

collabora con «La Stampa», per cui scrive attualmente di canottaggio. Ha collaborato con «Rai», «Leggo» e «Ciaoweb». Segue la comunicazione della regata internazionale Silverskiff, organizzata dalla Reale Società Canottieri Cerea. È autrice con Giovanni Cavagni di Bambini allergici (Red Edizioni, 2013) e di Amalia (Feltrinelli, 2015). Per Giulio Perrone Editore – Affiori ha scritto racconti brevi per le antologie Cartoline da TorinoCartoline estive e Storie da bar. Negli ultimi anni si occupa anche della gestione di due ristoranti tra le montagne piemontesi.

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