Storia del Napoli – Una squadra, una città, una fede
Segnalo l’uscita di un libro molto interessante, un tema che mi sta particolarmente a cuore: il calcio, e soprattutto il Napoli.
E allora non posso che leggere con entusiasmo il nuovo libro di Gigi Di Fiore, appena uscito per DeA Planeta/UTET, Storia del Napoli – Una squadra, una città, una fede.
Più di 400 pagine dedicate alla mia squadra del cuore. Partendo dalle origini, i primi anni, i primi successi, fino al decennio di Diego, poi la caduta e la successiva rinascita. Al momento è in lettura.
Questa la scheda:
Tra le tifoserie più passionali e pittoresche del mondo, il Napoli ha sicuramente un posto d’onore. Per rendersene conto, basta entrare allo stadio San Paolo durante una partita: il Napoli è diverso dalla maggior parte dei club professionistici. Squadra dalla chiara connotazione identitaria, l’amore con la città ha radici profonde che si diramano sotto il tessuto cittadino, dal Vomero, passando per i Quartieri Spagnoli, giù fino al mare. Ed è proprio qui che inizia la storia del calcio a Napoli, quando sul finire dell’Ottocento un gruppo di marinai inglesi allestisce un campo vicino al porto, al Mandracchio. Dalla nascita del club nel 1926 è un susseguirsi di imprese gloriose e rovinose disfatte: un moto armonico del tutto simile a quello della città. Il Napoli, infatti, finisce per incarnare fino in fondo gli eccessi e le contraddizioni, sociologiche e culturali, di un’intera metropoli. Squadra popolare e interclassista, che accomuna nella “malattia” del tifo il sottoproletario, l’operaio, il professionista e l’uomo di cultura, diventa subito strumento e simbolo del riscatto rivendicato da una ex capitale mortificata nei suoi antichi splendori, da anni trasformati in pregiudizi. Squadra condizionata dal contesto sociale urbano, anche negli aspetti deteriori, come ha dimostrato in alcuni momenti l’inquietante ombra dei clan della camorra. Con il consueto rigore, Gigi Di Fiore ricostruisce l’avventurosa Storia del Napoli. La storia dei suoi istrionici presidenti, da Achille Lauro ad Aurelio De Laurentiis, e soprattutto la storia dei suoi molti campioni, da Sallustro a Sívori, da Zoff a Krol, fino a Cavani, Lavezzi e Higuaín. Su tutti, naturalmente, splende la stella Maradona, fuoriclasse controverso, protagonista della stagione più gloriosa della squadra, mito ed espressione congeniale di una città unica al mondo.
Il Teatro cerca Casa di Manlio Santanelli festeggia dieci anni con ventisei spettacoli
Ventisei titoli tra nuovi spettacoli e riprese: undici ospitalità campane, “una pièce” direttamente dalla Sicilia, nuova drammaturgia, musica, una visione sul teatro contemporaneo e un anniversario, il 10º. Queste le linee guida della nuova stagione de Il Teatro cerca casa di Manlio Santanelli, che ha scelto come sottotitolo “Itineranza: il teatro, un viaggio nell’infinito”.
La rassegna di spettacoli itineranti nelle case private, organizzata da Livia Coletta e presentata dal critico Giuseppe Giorgio, si apre lunedì 15 novembre con lo spettacolo di Elisabetta Fiorito dal titolo Il virus colpevole interpretato da Rosaria De Cicco, in scena alle 18 proprio nel salotto di casa Santanelli.
Quest’anno Il Teatro cerca Casa giunge con successo alla decima edizione, avendo conquistato alla causa del teatro stesso oltre 300 salotti e quasi 20mila spettatori, tra Napoli e le altre città della Campania. “Itineranza – spiega il direttore artistico Manlio Santanelli – sta a indicare la predisposizione di chi intende essere in perenne movimento, quanto al teatro come viaggio verso l’infinito, significa che persegue l’obiettivo di esplorare tutte le dimensioni contenute nell’immaginazione.
A ospitare gli spettacoli oltre alle case, quest’anno si aggiungono la Chiesa della Congrega Ecce Homo, il Mann e il Castello di Baia.
Questo ambizioso progetto partito nel 2012 ha dato vita a un importante circuito teatrale alternativo, che consiste in un dialogo continuo tra pubblico e artisti, perché nei nostri spettacoli, che vanno in scena in salotti privati, non esiste la quarta parete. In occasione di questi dieci anni di intenso lavoro, la dimensione domestica torna ad essere la nostra dimensione perfetta, complice quel senso di intimità, che probabilmente nessun altro spazio può regalare”. “La decima stagione – commenta Livia Coletta – offre un ricco cartellone con spettacoli di prosa e di musica, opere classiche e nuova drammaturgia, ma anche tradizione e sperimentazione con l’obiettivo di offrire un più ampio sguardo sul nuovo teatro contemporaneo”.
La programmazione sarà arricchita come ogni anno di altri eventi culturali. Prosegue il progetto di avvicinamento ulteriore del pubblico all’arte della scena intitolato In verità, in verità vi dico… Incontri ravvicinati di teatro, che porta a conoscere più da vicino i mestieri dello spettacolo: interessanti faccia a faccia tra artisti e pubblico, che diventano importanti confessioni. Sarà allestita la “Mostra di parole” con i disegni di Carmine Luino, che ha illustrato dieci racconti di Santanelli e sarà organizzato un corso di scrittura teatrale gratuito tenuto dal drammaturgo.
Gli spettacoli della nuova stagione sono: Il Virus colpevole con Rosaria Di Ciccio, L’hai visto Maradona? Trent’ anni fa l’ultimo scudetto del Napoli di e con Felice Panico, Il vangelo secondo Pulcinella. La natività di e con Michele Danubio, Don’t worry, be happy di e con Carlo Lomanto, Due liberamente tratto da I Dattilografi di Murray Schisgal, riscrittura Fabio Pisano con Francesca Borriero e Roberto Ingenito, attore e regista dello spettacolo, Bice chiama Franca, risponde Delia Omaggio alle soubrette degli anni ’60 con Elisabetta D’Acunzo (voce) e Salvatore Cardone (pianoforte), Corde oblique di e con Riccardo Prencipe (chitarre), Edo Notarloberti (violino), Rita Saviano (voce), Mater di e con Francesco Viglietti (voce e interpretazione) e Gabriella De Caro (pianoforte), Sono solo suono di e con Ciccio Merolla, Metti una nota al cinema con Mariella Pandolfi (piano), Massimo Mercogliano (basso e contrabbasso).
In cartellone anche: Bartleby, lo scrivano di Herman Melville interpretazione e regia Enzo Salomone, Città ‘n blues testi di Stefano Benni, ideato, scritto, diretto e interpretato da Marcella Vitiello, Fosco (storia de nu matto) scritto, diretto e interpretato da Peppe Fonzo, musiche Flavio Feleppa, Junk Solo di e con Maurizio Capone, Kaléidos con Marina Bruno (voce) e Giuseppe Di Capua (pianoforte), L’arte del sorriso scritto, diretto e interpretato da Roberto Giordano con Federica Aiello, La bottega dei quattro. Viaggio d’amore attraverso le emozioni cantate da Salvatore Di Giacomo, E.A. Mario, Raffaele Viviani, Libero Bovio di e con Ciro Capano, Lo scurnuso di Benedetta Cibrario, adattato, diretto e interpretato da Enzo Salomone, Magnificat. Un incontro con Maria di Alda Merini, con Caterina Pontrandolfo e Rodolfo Medina (piano), Masiello canta Viviani di e con Massimo Masiello
arrangiamenti e tastiere Luigi Tirozzi, Piccoli crimini coniugali di Éric-Emmanuel Schmitt con Antonio D’Avino, Gioia Miale, regia Antonio D’Avino, aiuto regia Laura Tramontano, Questa città tratto dal libro di Erri De Luca con Melania Esposito e JennàRomano (voce e strumenti a corde), Sinnò me moro. Canzoniere della Mala con Antonella Morea e con Vittorio Cataldi (pianoforte) coordinamento e ricerche bibliografiche Delia Morea, Storie storte di paese con Gennaro Monti (voce e chitarra), Sonia De Rosa (voce), Davide De Rosa (chitarra), Una notte con le stelle e con te di e con Maurizio Murano e Mariella Pandolfi (pianoforte). Infine, dalla Sicilia arriva Due passi sono di Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi (regia, testi e interpretazione).
Per assistere agli spettacoli de Il Teatro cerca Casa è necessaria la prenotazione chiamando i numeri 3343347090, 081 5782460, oppure attraverso la compilazione del form presente sul sito ilteatrocercacasa.it. A chi prenota verrà svelato l’indirizzo del luogo che ospita lo spettacolo.
Taglio del nastro per gli studi di Volwer, spazio di informazione e spettacoli
Segnalo questa splendida iniziativa, con un grande augurio all’amico e collega Raffaele Perrotta
Approfondimenti giornalistici, musica ed intrattenimento sui canali della nuova piattaforma online. Un progetto edito dall’associazione Eiraionos e voluto dai cronisti Raffaele Perrotta e Carmine Alboretti
NAPOLI, 5 novembre 2021. Taglio del nastro per gli studi di Volwer, la prima Social Radio Tv d’Italia. Una mattina di emozioni a Trecase, nei locali della chiesa di Sant’Antonio, dove è nato il polo di giornalismo, informazione e musica dedicato alla memoria del giornalista “Carmine Alboretti”, scomparso l’anno scorso, ed ideatore insieme al cronista Raffaele Perrotta del progetto. Proprio il figlio di Alboretti, Francesco, insieme al sindaco della cittadina vesuviana Raffaele De Luca, al neo direttore della radio-tv Perrotta e al parroco don Federico Battaglia hanno inaugurato i locali. Ha partecipato all’iniziativa l’europarlamentare Franco Roberti, il console a Napoli del Benin Giuseppe Gambardella, il presidente e la direttrice del Csv di Napoli, Nicola Caprio e Giovanna De Rosa, il direttore del mensile della diocesi di Napoli “Nuova Stagione” monsignor Doriano Vincenzo De Luca e don Pasquale Incoronato. Oltre ad amministratori locali e regionali.
“La nostra è una scommessa: portare il metodo giornalistico, i tempi della radio, gli strumenti della televisione sui social”. Ha commentato la presidente dell’associazione editrice Eiraionos Isabella Manzo. “Vogliamo vincere questa scommessa, vogliamo parlare del sociale e delle scuole. Nel palinsesto troveranno spazio programmi dedicati alla valorizzazione turistica ed enogastronomica d’Italia, che già abbiamo lanciato in versione podcast l’anno scorso, rubriche che approfondiscono i temi dell’attualità, come quello sul rapporto tra i ragazzi ed i social che stiamo definendo in queste ore. Ma anche uno spazio dedicato a tutti gli sport che non sono affatto minori, ma semplicemente altro rispetto al calcio di serie A e delle coppe, o ancora – ha concluso Manzo – programmi leggeri e di intrattenimento”.
Nei locali di Volwer è stato anche allestito un palco per la musica e spettacoli live: un connubio tra chi fa arte, attraverso le note e il teatro, e chi fa informazione. Sarà possibile vedere ed ascoltare i programmi della Social Radio Tv sul sito internet ufficiale – www.volwer.it – e sui canali social, quali youtube, twitch, e spreaker.
Il Progetto di Volwer
Edito dall’Associazione Eiraionos Aps, il progetto, realizzato con l’associazione Pixel e il supporto dei consulenti del Csv di Napoli, è nato come valorizzazione delle esperienze del Terzo Settore e dell’impegno delle scuole sui territori. È stato presentato al bando della Regione Campania aperto alle associazioni, ha ricevuto una quota di cofinanziamento che ha consentito l’allestimento dei locali e l’acquisto dei macchinari per la messa in onda.