Segnalazione: I novantanove nomi di Alessandro Cimino

Segnalazione: I novantanove nomi di Alessandro Cimino

Il romanzo segue le vicende di Ishem, giovane tunisino immigrato clandestinamente in Italia, perseguitato da un passato che l’ha ormai irrimediabilmente segnato e indirizzato verso il male. La storia è ambientata a Napoli, dove il protagonista ha intrapreso la carriera criminale e sogna la propria affermazione personale come camorrista, lottando contro se stesso e la propria natura di straniero e musulmano. Nel dissidio interiore che si crea in lui si materializza Iblis, il Satana islamico, che in una serie di visioni e rivelazioni tenta di mostrare ad Ishem la reale natura delle sue scelte, mescolando tentazioni e occasioni di pentimento.

Il titolo fa riferimento ai novantanove nomi di Dio secondo la tradizione islamica, sottratti e parodiati da Iblis nel tentativo di ergersi a nuova divinità del protagonista. Essenziali a tal proposito sono i “versi satanici” sussurrati da Satana a Maometto all’orecchio sinistro (l’angelo Gabriele gli sussurrava la rivelazione all’orecchio destro), estremo tentativo di introdurre tre divinità femminili nel testo coranico; con il nome di ognuna di queste tre dee ripudiate sono intitolate le tre sezioni in cui si divide la narrazione, anche per sottolineare il peso avuto da alcune donne nella vicenda personale del protagonista, dalla sua formazione ai crimini commessi per diventare affiliato al clan camorristico.

La narrazione vuole essere realista nella descrizione della città e delle pratiche criminali perpetuate, delle usanze di alcuni musulmani, della vita degli immigrati clandestini e non a Napoli, ma diventa necessariamente psicologica e metafisica nell’affrontare i dubbi e il dissidio del protagonista, mescolando quindi in un unico flusso narrativo realtà e visione escatologica.

Il linguaggio usato tiene necessariamente conto dell’uso concreto e della caratterizzazione culturale dei personaggi, diversificandosi anche in base ai vari contesti, da cui deriva una mimesi spesso provocatoria e politicamente scorretta.

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