Girolamo Grammatico, #Esserepadrioggi, Manifesto del papà imperfetto

Girolamo Grammatico, #Esserepadrioggi, Manifesto del papà imperfetto

Girolamo Grammatico, in #Esserepadrioggi, Manifesto del papà imperfetto, realizza un’opera utile a tutti i papà o agli aspiranti padri. Un libro che ribalta le prospettive sulla genitorialità, scardina cliché, offre spunti utili e consigli.

“A Gaia e Gioele, perché mi hanno partorito, nutrito e completato.” Partirei da questa dolce e delicata dedica iniziale per capire l’importanza di questo volumetto agevole e interessante. Un libro che apre la mente e aiuta ad affrontare la paternità in modo diverso.

“Uno dei paradigmi che più ha minato le fondamenta della genitorialità è stata l’idea del “buon genitore”. Non perché sia sbagliato essere un “buon genitore”, ma perché vivere con quest’aspettativa rischia solo di indebolirci e logorarci.” scrive Girolamo nell’introduzione al volume. Mi ci sono rivisto in pieno. Chi affronta la paternità, specie per un primo figlio, si trova spaesato, spiazzato. Ma chi decide cosa è un “buon genitore”? Girolamo Grammatico riflette sul ruolo del genitore e su una sorta di ribaltamento di prospettiva. E riesce a rendere più consapevole il papà sul suo ruolo, con un lavoro continuo che chi diventa genitore deve mettere in atto non per diventare perfetto, ma per migliorarsi un po’ alla volta, come in un costante esercizio fisico.

Il libro è snello e agevole, così diviso: ogni capitolo inizia con un breve racconto autobiografico dell’autore, che parla con le figlie. Dopo si trova testo di coaching sulla paternità e poi si chiude con un allenamento chiamato “workout”, alla fine del quale l’autore segnala uno o più libri dell’infanzia che hanno attinenza con l’argomento trattato nel capitolo.

Il libro, volendo citare l’autore, “è un programma di allenamenti filosofici pratici e non solo, anche e soprattutto legati alle posture dell’essere padre, ovvero a quei modi di guardare e predisporsi alla paternità che partono dall’intenzione interiore.”

Dalla lettura di questo volumetto si comprende soprattutto che non si potrà mai diventare papà perfetti, ma si potrà certo sempre cambiare e migliorarsi. Grammatico guida i papà all’interno di piccole e grandi questioni genitoriali con grande ironia e concretezza.

Leggendo gli aneddoti che riguardano Girolamo, ci si immedesima spesso. È un libro davvero adatto a tutti, a tutti i papà che si sa, non saranno mai all’altezza delle aspettative, ma possono imparare a convivere con l’imperfezione. Con spirito positivo, allenamento, azioni concrete.

Un esempio dell’essere papà imperfetti seguendo il testo di Grammatico: “Il papà imperfetto quindi non chiede solo “come stai?” ai suoi figli o “che cos’hai fatto oggi?”, perché sono domande così vaghe che otterrebbero risposte vaghe. Un papà imperfetto cerca le parole giuste per attivare il potere del racconto nei suoi figli partendo da ciò che vede e sente. Così la prima domanda diventa “ti vedo crucciato, hai un pensiero brutto che abita dentro la tua testa?” e la seconda domanda si trasforma in “mi racconti la cosa più bella che hai fatto oggi? Con chi l’hai vissuta? Perché è stata questa la più bella e non un’altra?”. Il papà imperfetto si informa su tutti i personaggi che abitano le storie dei propri figli e chiede di tal compagno o compagna, di tal amico o amica, della maestra o della signora del forno dove si acquista la buonissima pizza bianca che prendiamo per merenda. Così, racconto dopo racconto, prende forma un cosmo incredibile dove ognuno ha un posto e può esprimere se stesso e immaginarsi.”

 

Girolamo Grammatico è un life e business coach che si occupa anche di genitorialità. Questo è il suo primo libro di coaching.

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