RUST – Luca Dalpozzo Quintet
Ho ascoltato con piacere “RUST” a cura del giovane Luca Dalpozzo accompagnato dal suo nuovo quintetto.
Nusica.org si distingue sempre per l’altissima qualità delle sue pubblicazioni e lo spessore dei suoi musicisti. Qui abbiamo Rust, un bel disco variegato e ricco di contaminazioni. Il bassista Luca Dalpozzo classe 83 suona con Frank Martino (chitarra & live electronics) Manuel Calumi (sax contralto) Giulio Stermieri (pianoforte) e Marco Frattini (batteria).
Le tracce sono molto interessanti, a partire da Enter Ukiyo-E che apre il disco e mescola elettronica, improvvisazione, addirittura nella parte centrale suoni che sembrano provenire dallo spazio. Si va dalla più classica Alamar alla delicata ed evocativa Drew a Dream. Quasi etnica la traccia Swirl, morbida e sognante Upward Drop. Grande spazio ai momenti solisti, organizzati con grande cura. Originale la mescolanza di elettronica ed acustica, e quello che colpisce di più è la grande varietà di sonorità e suggestioni. In generale, 7 composizioni di grande livello.
Le parole di Delpozzo chiariscono anche meglio alcune coordinate extramusicali: “Una delle principali ispirazioni extra-musicali dell’album – racconta Luca- prende forma tra fine 2018 ed inizio 2019 con la visita alla mostra “Oltre l’Onda” al Museo Archeologico di Bologna, dove ho potuto tuffarmi nelle opere di Hokusai ed Hiroshige. È proprio questa “raffigurazione del mondo fluttuante”, l’atmosfera di movimento, forza/quiete, atemporalità, colori ed assenza di gravità ad aver ispirato il disco; tema conduttore delle varie composizioni e relativi arrangiamenti, in particolare relativamente alle timbriche, ai colori modali degli accordi ed alle melodie più cromatiche.”