Entanglement Trio – “A brief history of time”

Entanglement Trio – “A brief history of time”

Il primo disco di Entanglement Trio “A brief history of time” , firmato nusica.org e uscito a fine novembre, è un lavoro sperimentale e stratificato.

Solitamente l’etichetta trevigiana ci aveva abituato a sonorità puramente jazz e, anche dove non propriamente classiche, comunque in binari ben definiti. Questo disco fa invece dell’improvvisazione e della sperimentazione la sua caratteristica principale.

Il gruppo, composto da Beatrice Arrigoni (voce), Matteo Lorito, (basso e live elettrocnics) Andrea Ruggeri (batteria e percussioni) approfondisce le relazioni tra improvvisazione e scrittura, parola scritta e suono, acustico ed elettronico, e riflette a suo modo sul tempo, nella letteratura e naturalmente in ambito musicale.

Sette tracce inedite nate intorno alle teorie di Stephen Hawking e alla poesia di T.S. Eliot. Qui le parole del trio, che definiscono le coordinate del disco: “Questa idea ritrova le proprie radici in una metafora cosmogonica della creazione del linguaggio musicale. È in tal modo che abbiamo provato ad immaginarla: una sorta di Big Bang dal quale la materia, dapprima informe, nasce, prenda forma ed inizia a costruire quella complessa rete di relazioni che dà vita all’universo dei suoni. All’interno di questi processi un ruolo essenziale è giocato dall’elettronica.”

Tutto è un po’ riassunto nella seconda traccia, Hidden music, lunghissima suite – quasi 30 minuti! – in cui gli strumenti si susseguono, così come i generi, ci sono silenzi, testi recitati, fischi, composizioni elettroniche, sono tanti i livelli e i significati da ricercare. Un disco di ricerca, questo, che però non pregiudica l’ascolto. Con Formal pattern siamo in territori più standard, e si apprezza a pieno la bella ed elegante voce della Arrigoni; Sunlight lascia che invece sia il contrabbasso di Lorito ad essere pieno protagonista. The surface, A cloud ed Eternally present sono le tre tracce che chiudono il disco e che lasciano grande libertà all’espressione travolgente della musica dei solisti.

Antonio Benforte

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